Gli antichi Greci pensavano che dentro di noi c’è un Dio, dalla parola “en theos” (si pronuncia: en zeos), e qui appare in tutto il suo vigore erotico, è il momento della creazione. Non siamo creativi noi ma il Dio che è dentro di noi e qui si materializza con questa forma svuotata di umanità e riempita di un’energia che esce dai pori della sua pelle. Il Dio che è dentro è pronto ad agire sta producendo vita o forse poesia e per questo motivo queste cose diventano poetiche e non appartengono più al linguaggio abituale.