Il Divino oltre il reale (collezione privata)

Uomo creato dal nulla,

visibile, inseparabile,

forse fu solo un sogno,

quello di bucare il buio

più più più più profondo.

2024 – Tecnica: legno di betulla, filo di scozia, rame, nylon, metallo  69,5×69,5×14 cm

TESTO CRITICO a cura di C.Mottola

Reggio Emilia, 3.02.2025

“Il Divino oltre il Reale” – Dialogo tra Creazione e Vuoto

L’opera Il Divino oltre il Reale si presenta come una riflessione sulla tensione tra il visibile e l’invisibile, tra la materia e lo spirito. Il riferimento alla Creazione di Adamo di Michelangelo è evidente nella mano sospesa, un frammento umano che sembra in attesa di un tocco che gli infonda vita. Tuttavia, qui la scena non si compie nel contatto, ma rimane sospesa in una dimensione di assenza e potenzialità.

L’ampia cornice in legno, che delimita uno spazio apparentemente vuoto, amplifica la sensazione di attesa e mistero. La mano, fragile e incompleta, appare sospesa nel nulla, legata da sottili fili che la connettono a un punto ignoto. Il rame e il filo di Scozia suggeriscono un legame tra corporeità e trascendenza, tra materia e spirito, mentre la luce e le ombre giocano un ruolo fondamentale, creando un dialogo tra la presenza fisica e l’evanescenza del divino.

La poesia dell’artista approfondisce questo concetto, evocando un senso di origine e di precarietà esistenziale: “Uomo creato dal nulla, visibile, inseparabile, forse fu solo un sogno, quello di bucare il buio più più più più profondo.” Il sogno della creazione diventa così il tentativo umano di perforare l’oscurità dell’ignoto, di cercare un contatto con il sacro in un universo che sembra sfuggire a ogni certezza.

L’opera non offre risposte, ma invita a una meditazione sulla condizione umana: siamo creature in bilico tra il concreto e l’impalpabile, tra il reale e il trascendente, in perenne ricerca di un legame con ciò che ci ha generati.

C. Mottola

Critico d’arte presso MACM

www.macm.com

Angela De Biase